Venerdì 7 ottobre il presidente di Mamre Mario Metti ha partecipato, al santuario del Crocefisso di Boca, al Giubileo delle famiglie che hanno un figlio in cielo. Dopo una processione lungo il porticato dalla Rotonda alla basilica, il vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla ha presieduto una funzione eucaristica, e il rettore, Fiorenzo Fornara, ha letto i nomi di 260 giovani morti mentre si stavano affacciando alla vita adulta. Metti ha illustrato le attività di casa “Piccolo Bartolomeo” e i progetti di solidarietà a favore dei migranti e degli uomini senza dimora, e poi ha aggiunto: «Stasera siamo davanti a tanti cuori bagnati da tante lacrime. Come non rimanere colpiti da questo dolore? Io stesso al mattino e alla sera recito sempre una preghiera per affidare i nostri due figli al Signore e alla Madonna. Mi piace una parola ebraica che ho imparato dal direttore spirituale del santuario Mario Airoldi: “rakamin”. Indica l’amore misericordioso, che ci tiene in braccio: l’amore di Dio, quello materno, che c’infonde quella speranza che sa trasformare il dolore nella certezza della risurrezione».
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